il 12.12.12, quando sono le 12.12

e così è arrivato.
non come ci aspettavamo. non come lo volevamo, forse.
personalmente non amo sbrodolare in pubblico, ma vorrei solo dirti un piccolo grazie.

grazie per avermi insegnato che nei sogni bisogna crederci e inseguirli, tutti i giorni.
grazie per avermi fatto capire che 12 grammi di egoismo ti fanno capire chi sei.
grazie per le tirate di capelli.
grazie per i caffè luuunghi da poterci nuotare.
grazie per le stelle che sanno ridere.
grazie per la tua imperfetta perfezione di essere quella che sei.
un’adorabile cagacazzi. una maledetta Amica. sì, quello che dici di non saper fare, ma che volente o nolente in qualche modo hai dentro.

è così che ci siamo seduti intorno a un tavolo virtuale con un obiettivo comune: regalare un sorriso e realizzare un tuo pezzetto di sogno.

Come ti fa sorridere un fiocco di neve quando lo vedi dalla finestra, la Vigilia di Natale.
Perchè a Natale siamo tutti più buoni, perchè a Natale puoi fare quello che non puoi fare mai, dicono.

Come neve a Natale
Come in tutte le favole, c’era una volta,
in un paesino molto lontano, in un tempo molto lontano,
una casetta abbarbicata sulla cima di una collinetta, contornata dalla sua staccionata bianca.
Viveva una bambina, in quel tempo lontano in quel paesino lontano, in quella casetta.
Una bambina diversa dagli altri. Lei era speciale.

Si dice che proprio quella sera, di quel tempo lontano, cambiò la vita di tutti gli abitanti di quel paesino lontano.
Era solita attraversare tutto il paesino, con il suo cestino di vimini pieno di matite colorate e fogli immacolati proprio come il colore della sua pelle.
Aveva gli occhi scuri, parlava poco, ma sapeva regalare sogni.

Era un periodo difficile, in quel tempo lontano, per tutti gli abitanti di quel paesino lontano.
Chi aveva perso il lavoro, chi aveva perso fiducia in se stesso, chi aveva perso un affetto caro.
Li osservava, uno ad uno, rincasando, dalle finestre illuminate dalla luce fioca delle lampade ad olio.

Proprio quella sera rincasando prese la decisione.

Prese le sue matite colorate, si infilò il suo cappottino e uscì.
Era incredibile quanto la notte non sembrasse buia, quando tutto era ricoperto di neve.
Cigolavano i suoi passi nella neve, dove affondava le sue scarpette di vernice nera.
Si fermò alla prima casa.
Bussò.
Le aprirono e con aria un po’ perplessa le domandarono “e tu? che ci fai in giro da sola a quest’ora? e con questo freddo,  poi!”.
Lei si limitava a sorridere, scrollare leggermente le spalle e allungare un foglietto a chi le apriva la porta.
Tutti la guardavano increduli e appena richiudevano la porta, aprivano il foglietto.
Ogni foglietto conteneva un disegno tipicamente infantile e una frase: “Per questo Natale ti regalo un sogno”.

Era la Vigilia di Natale, in quel tempo lontano, quando tutti gli abitanti di quel paesino lontano ricevettero in dono un sogno.
Si disegnò un sorriso sul volto di ognuno di loro.
Tutti diedero meno peso alla loro tristezza e più importanza alle loro speranze.
Era la Vigilia di Natale, in quel tempo lontano, quando la videro l’ultima volta camminare leggiadra sulla neve, senza quasi sfiorarla.
Era la Vigilia di Natale, in quel tempo lontano, quando lei stessa divenne neve.

è da quel giorno che nessuno fu mai più triste in quel paesino lontano.
è da quel giorno che si avverarono i sogni.

Non c’è più, in questo tempo, quella casetta di cui si racconta.
Al suo posto c’è un grosso albero, pieno di luci colorate.
Ai piedi dell’albero gli abitanti del paesino lontano si riuniscono a bere cioccolata calda che riempie l’aria di cannella e a regalarsi un sorriso.

E come in tutte le favole che si rispettino,
vissero tutti felici e contenti.

3 pensieri su “il 12.12.12, quando sono le 12.12

  1. commossa. Buon Natale, a tutti, ma in special modo a chi ha il cuore per fare questo, e a chi ha il cuore per stimolare le persone a fare questo.

Lascia un commento